CENTRO ASCOLTO PSICOLOGICO dal 14 dicembre 2022

SPORTELLO PSICLOGICO-DETTAGLI E INFORMAZIONI

Obiettivi dello Sportello di Ascolto Psicologico:

  • supporto psicologico individuale
  • sostegno alla persona, laddove mostri delle fragilità emotive, scarsa motivazione o difficoltà nell’affrontare questo periodo di emergenza e di forte destabilizzazione

Assicurare i Criteri su cui lo Sportello di Ascolto si basa:

  1. La spontaneità dell’accesso, da parte degli Studenti
  2. Garantire il Rispetto della Privacy e l’essere coperti dal Segreto professionale

La spontaneità dell’accesso, da parte degli Studenti:

e’ fondamentale che si acceda al Servizio con una propria motivazione, parlare con uno psicologo spesso significa riuscire ad osservare la propria situazione da un altro punto di vista, valutare tutte le variabili in atto, potersi confrontare con un adulto “neutro” che non appartiene né all’ambito della scuola, né a quello della famiglia e non fa parte delle complesse dinamiche di convivenza o valutazione che intercorrono tra studenti ed adulti.

Spesso confrontarsi, sfogarsi, rivolgersi all’altro aiuta a rompere meccanismi bloccati, vissuti di bassa autostima, confusione sulle proprie capacità e sulla propria motivazione, blocchi comunicativi e vissuti di disagio e inadeguatezza che la scuola, e soprattutto l’adolescenza rendono centrali.

Vissuti davvero fondamentali nell’Orientamento e nel combattere la Dispersione Scolastica.

Garantire il Rispetto della Privacy e l’essere coperti dal Segreto professionale:

lo Studente che accede al Servizio di Centro Ascolto è coperto dal Segreto professionale, gli si deve garantire la tutela della segretezza di ciò che dice.

Spesso una delle domande che vengono rivolte è se “in caso di malattia, reati o altro” la sottoscritta debba comunque rispettare la segretezza.

La legge e la deontologia professionale entrano nel merito in casi di reati gravi (se dei minori subiscono reati c’è il dovere giuridico di riferire alle autorità giudiziarie), tuttavia, nella quotidianità i casi gravi sono solo una minoranza.

Se un minore racconta un malessere molto grave ciò che si fa è sostenerlo e valutare insieme a lui/lei l’opportunità di coinvolgere la sua famiglia e le sue risorse, si aiuta la persona ad affrontare il problema non lasciandola da sola e non tradendo il patto di fiducia instaurato (insieme si valutano e progettano i passi da fare, ove necessario).

Dott.ssa Caterina Ceravolo

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